Storia e Critica del Cinema: Del politically correct o della nuova (auto) censura
Con *Luca Malavasi e Pier Maria Bocchi
Corso in Formula blanded: on-line con Google Meet o in presenza c/o lo IED in via A. Sciesa 4
20, 27 gennaio; 3, 10 febbraio 2022, dalle ore 19.00
DEFINIZIONE DI CENSURA (TRECCANI): Esame, da parte dell’autorità pubblica (c. politica) o dell’autorità ecclesiastica (c. ecclesiastica), degli scritti o giornali da stamparsi, dei manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole da rappresentare e sim., che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione, ecc., secondo che rispondano o no alle leggi o ad altre prescrizioni.
Se è vero che lo scorso 5 aprile è stata ufficialmente abolita la censura in Italia, è pur vero che la discussione sempre più accesa che riguarda i temi del politically correct e della “cancel culture” pongono un quesito ancora più sottile: siamo sicuri che la censura non sia già all’opera a monte, ovvero nella testa di autori e produttori condizionati dalla paura di quello che potrebbe accadere in termini di dibattito ma anche di botteghino? E quanto va inevitabilmente perso nella visione di un film se lo sguardo dello spettatore si appiattisce in un atteggiamento censorio di ricerca della scorrettezza a tutti i costi?
Questa ossessione non mina alle basi l’essenza stessa del cinema e più in generale dell’arte, che dovrebbe proprio essere scorretta e libera? Il rischio di questa cultura della cancellazione, non è di banalizzare battaglie importanti e di far finta di risolvere problemi complessi che il cinema e l’arte hanno, invece, il dovere di sollevare per favorire lo sviluppo di nuove consapevolezze? E, infine, che ne è della separazione uomo-artista?
Il tema è ampio e complesso: il corso ha l’obiettivo di affrontarlo dal punto di vista del cinema, chiarendone le origini e il futuro ipotetico, stimolando una riflessione rispetto a questioni di etica e, perché no, di business, e provando a rispondere anche a una banale domanda: cosa succederebbe ad alcuni film, anche della commedia all’italiana, se li avessero fatti oggi e, soprattutto, sarebbe possibile farli?
Programma:
20/01 – IL BELL’ANTONIO (1960, Mauro Bolognini)
27/01 – BASIC INSTINCT (1992, Paul Verhoeven)
03/02 – BOMBSHELL – LA VOCE DELLO SCANDALO (2019, Jay Roach)
10/02 – UNA DONNA PROMETTENTE (2020, Emerald Fennell)
*Luca Malavasi
Professore associato presso l’Università di Genova, dove insegna Storia e analisi del film ed Elementi di cultura visuale. Tra i suoi libri più recenti: Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche (con G. Carluccio e F. Villa, Carocci, 2015), Postmoderno e cinema. Nuove prospettive d’analisi (Carocci, 2017), Il linguaggio del cinema (Pearson, 2019).
Pier Maria Bocchi
Studioso e critico cinematografico, scrive per Film Tv e su cineforum.it. Tra i suoi libri più recenti: Invasion Usa. Idee e ideologie del cinema americano anni ’80 (Bietti, 2016), Brivido caldo. Una storia contemporanea del neo-noir (Rubbettino, 2019) e Michael Mann. Creatore di immagini (Minimum Fax, 2021). Dal 2007 al 2019 ha fatto parte del comitato di selezione del Torino Film Festival. Dal 2020 è curatore della sezione Le stanze di Rol del Torino Film Festival.